Marco Ghidoni – Tristezza
Solo chi nota le lacrime che porti dentro, si accorge quando piangi.
Solo chi nota le lacrime che porti dentro, si accorge quando piangi.
Le mie lacrime riempiranno la tua anima e forse le daranno un senso.
Sono inciampata e ho vacillato mi sono aggrappata a “qualcosa” che credevo solido, sono andata avanti zoppicando finché sono nuovamente inciampata e caduta. Come una bambina ho pianto, ma non piangevo come una bambina, perché il dolore che sentivo era il mio cuore di adulta andare in pezzi, frantumato dalla mia stessa vita che sembrava non appartenermi più. Consolavo quel frenetico battito accarezzandolo cercando nelle pieghe della mia mente qualcosa che sapesse di buono. Quanto amaro in bocca! Ho maledetto e leccato le mie lacrime, ognuna una ferita a solcarmi l’anima di sale, le mie spalle come ali impazzite cercavano di spiccare il volo per respirare, per andare lontano con il pensiero. Qualcosa di buono! Strisciando verso il fondo mi sono spogliata della mia corazza, forse fasulla, non sono io il centro del mio mondo. Qualcosa di buono, ed eccolo! Un viso, i miei stessi occhi, la parte migliore di me. La continuità della mia vita.
Il mio dolore è il mio migliore amico. Ha fatto di me un uomo.
Se sparissi nessuno sentirebbe la mia mancanza… forse lascerò un futile ricordo… cioè quello di una persona inutile… e questo già sarebbe molto gratificante.
Le più grandi fregature che si hanno nella vita non si ricevono dai rapporti lontani, ma da chi si ritiene sincero.
Ho sempre invidiato i lupi per come urlano la loro malinconia ad una luna che li ascolta. E con che regalità lo fanno. Loro ululano, non guaiscono.