Maria Viola – Tristezza
Tutto quello che so, lo so perché ho amato e ho sofferto.
Tutto quello che so, lo so perché ho amato e ho sofferto.
Capitano anche le giornate nuvolose. Sul mio Impero, a volte, il Sole tramonta.
Quando non farai più parte di me, ritaglierò il tuo ricordo in tante piccolissime parti e le donerò al cielo.Così, chi lo guarda potrà innamorarsi delle stelle.
Scrivo, scrivo, scrivo, anche questa è una strana forma di sfogo, tirar fuori le parole che stanno nella testa e che devono riuscire a venir fuori, per non soccombere. La vita è strana, quando pensi di aver raggiunto un obbiettivo, ti accorgi invece che è stato solo un sogno, un dolcissimo sogno che ti ha lasciato solo l’amaro in bocca. Chissà come mai molte persone pensano che le cose materiali siano quelle che ti danno più soddisfazione, nell’immediato è vero, ma in un attimo si esauriscono e non lasciano niente di speciale, nel tempo. È la mente che conta, i pensieri, le emozioni, l’affetto incondizionato, tutto ciò che fa parte di quello che non si può toccare, ma sentire, nel cuore. Ammiro chi non si trattiene a parlare dei propri sentimenti, perché da essi trae la propria personalità, che stia bene o no, ma allo stesso tempo dico di fare attenzione, perché potrebbe essere un arma a doppio taglio, per questo poi diventiamo diffidenti verso gli altri.
Ho sofferto per le piccole cose, per delle parole di troppo, dei saluti non fatti, delle attenzioni non date. Ho riso per cose sciocche con le persone più care, con le quali non serve parlare ci basta uno sguardo per capirci. Ho sbagliato e rimediato e ho sbagliato e pagato. Ho pagato spesso anche colpe non mie e sentenze non dimostrate, ma in tutto questo c’è una cosa che non ho mai perso: la mia dignità!
La noia è ormai diventata inquilina stabile delle nostre giornate con la differenza che lei ha la sfrontatezza e la sfacciataggine di non pagare l’affitto, né mutui né tasse, abusa di noi stessi e delle nostre giornate, si traveste da dolce far niente e pretende di rimanere, ad abusare, di girare indisturbata tra i dedali della nostra mente.
Sono giunta troppo tardi in un mondo troppo vecchio.