Claudio Visconti De Padua – Tristezza
Mi accontento della sofferenza che ho attraversato, è stata sempre proporzionata alla mia tolleranza.
Mi accontento della sofferenza che ho attraversato, è stata sempre proporzionata alla mia tolleranza.
Tutti dicevano che eravamo cambiati! Era propio cosi! Un po’ della mia anima si era mescolata alla sua, come parte di lei era fusa in me! Nessuno dei due poteva essere più se stesso, perché era parte dell’altro!
Il mio sfogo sta nell’ascoltare musica, piangere e scrivere… scrivere i miei pensieri e le mie paure, cosicchè io possa riflettere e riuscire a ritornare a sorridere.
Per lei udire versi d’amore era nutrimento, ma anche preludio, “all’ultima riga agguantò la mia…
È facile nascondere la tristezza con un sorriso, ma nascondere la felicità è quasi impossibile.
Le delusioni trovano terreno fertile nel cuore. Crescono a dismisura e mettono radici talmente profonde, da risultare difficili da estirpare.
Senza te mi sento come un aquilone che non può volare perché non c’è vento, come il cielo grigio quando non c’è il sole, come un fiore senza acqua, che pian piano sta appassendo, sta morendo, io sto morendo dentro, nel profondo della mia anima, e nascondo la mia sofferenza dietro il mio volto stanco di dover fare sorrisi falsi. Tutto ciò l’ho voluto io, perché ho tappato le ali al mio cuore, e non posso incolpare nessuno per la mia atroce sofferenza. Sono l’artefice del mio male.