Anna Maria D’Alò – Tristezza
La tristezza ingrigisce anche un corpo luminoso.
La tristezza ingrigisce anche un corpo luminoso.
Non è il dolore in sé ad annientarci, molto più spesso a farlo è la consapevolezza di aver di nuovo sbagliato e l’impossibilità di poter tramutare l’errore in qualcosa di giusto.
Spesso colui che elargisce consigli è quello che ne ha più bisogno.Sono solo un venditore che millanta merci che non possiede.Silenzio, una fiaba, la vita.
Non bisogna rinchiudersi nel recinto delle proprie congetture, non esistono solo il bianco e il nero, ma anche i colori: apri la tua mente e lasciala respirare.
Ricordi d’immagini di te e di me, di come eravamo.Come una foto sbiadita è questo mio sogno perso.
Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l’idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c’era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via, avvinghiata a qualcosa che solo oggi capisci non valeva, non voleva dire niente. Ti sei gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più.
Andare avanti senza amore è come continuare a navigare senza alcuna speranza di avvistare la costa.