Joe Martini – Tristezza
Un fatto così semplice, sorridere. Difficile, ricordarne uno vero.
Un fatto così semplice, sorridere. Difficile, ricordarne uno vero.
Ho pianto gran parte della mia vita, e solo oggi che sono vecchio ho capito il perché.
Perciò se è da un po’ che stai così male, il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire.
La tristezza rende un sentimento più vero.
Una vaga aspirazione non arricchisce lo spirito. Bisogna comprenderne il valore. Assodarla dentro di sé. E sognarla. Dopodiché, progettarne la conquista.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un’ippodromo e l’amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un’arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l’amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d’amare, sopravvivi.
Ho voglia semplicemente di piangere lacrime calde, lacrime acide che consumano gli occhi. Un perché non c’è. Ma forse vorrei solo provare a scacciare da me tutto questo vuoto. Perché tutto questo nulla che si sta radicando in me fa male… mi fa sentire spenta.