Giancarlo Cerbo – Tristezza
Soffrendo si ritorna bambini.
Soffrendo si ritorna bambini.
Non ricordare, perché se ricordi piangi.
Perché ci vuole un attimo per perdersi e a volte non basta una vita per ritrovarsi. Le anime distanti, soffrono in silenzio la loro solitudine.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti: sono gli unici che ti permettono di camminare a testa alta anche se stai piangendo.
Le lacrime più amare sono quelle che non hai saputo versare.
Quello che cammina non sono io, ma ciò che resta di me, un miscuglio di incredulità, apprensione e rabbia.
È come quando hai sete e da lontano ti sembra di scorgere l’acqua, mi avvicino e scopro che è solo un cartellone pubblicitario. Delusa.