Giancarlo Cerbo – Tristezza
Soffrendo si ritorna bambini.
Soffrendo si ritorna bambini.
Ci sono momenti che ti assale una strana malinconia cosi, forse un pensiero o un ricordo e ti fa stare male, cerchi di pensare positivo ma si sovraffolla la tristezza di qualcosa ché non torna più, perché ha già preso altre vie, ma forse e giusto cosi non si può guardare un passato e dobbiamo guardare un futuro anche con un sorriso un po’ triste e andare avanti e essere felici con chi dimostra tanto amore.
Il dolore è come la neve sul colle: al primo raggio di sole si scioglie. Non temere il tuo dolore oggi, è un attimo di tormenta che domani svanirà.
Hai voluto la mia anima, hai voluto il mio cuore, hai voluto le mie lacrime… e ora perché non vuoi il mio odio?
Dolci amari ricordi che riaffiorano alla mente e gli occhi fissi all’orizzonte che un tempo era anche il tuo, in un tramontodi un giorno che ormai è finito.
Numerose lastre di ghiaccio stanno fisse nel mio cuore come un appassito fiore che riviver più non può.
Vita: mare di tristezza inquinato da piccole gocce di felicità.