Monica Cannatella – Tristezza
Sono cosi brava a fingere che tu ci credi davvero alla mia falsa felicita’.
Sono cosi brava a fingere che tu ci credi davvero alla mia falsa felicita’.
La tristezza trae le sue origini dalla felicità.
Gli addii hanno sempre un retrogusto amaro.
Molti dicono che l’amore è una medicina miracolosa, come si può definire “medicina” l’amore? Non ho mai trovato un amore con tanto di foglietto che mi dica cosa curerà, se mi farà male, l’amore non ha il foglietto delle controindicazioni e degli effetti collaterali, e soprattutto nessuno ti garantisce che guarirai.
Non è vero che ci si consola, non è vero che con il tempo passa, tu, non passi mai. Non c’è consolazione per un cosi grande dolore. Non si può dimenticare, non si può pretendere che faccia meno male, il cuore brucerà ogni volta che il mio pensiero sarà rivolto a te. Si riapriranno tutte le ferite che tu, andandotene, ci hai lasciato dentro. Quando una persona che ami se ne va, rimane solo un grande vuoto dentro, e i vuoti, non si colmano mai.
Ci sono momenti in cui anche il presente fa male e guardare avanti o indietro non fa nessuna differenza.
E stasera ho particolarmente nostalgia di te. Guardo il cellulare per vedere se mi arrivano tue notizie, ma tutto tace. Sono tentata a farti uno squillo o a mandarti un messaggio, ma so che non vorresti e allora soffro in silenzio, tentando di far tacere il cuore che urla più di quanto si possa immaginare.