Anonimo – Tristezza
Continuo a piangere perché non sei come dovresti essere.
Continuo a piangere perché non sei come dovresti essere.
Vorrei dirti che sei quello che non voglio essere. Vorrei farti capire che quando mi dici quello che hai fatto o quello che fai per te, per me, per gli altri, tu non sei d’esempio, non sei un modello, sei solo te stesso e fai esattamente il tuo, contribuisci così come noi altri, a fare la tua parte in questo mondo dove altrimenti la co2 che respiri non avrebbe giustificazione né compenso. Vorrei fartelo sapere ma non avrebbe valore dirtelo, provo ogni giorno a dimostrartelo. Ogni giorno faccio il mio e non mi vanto, non ho il tempo che hai tu per autoproclamarti. Io sono quello che vorresti avere e non hai. Io sono quello che vorresti cambiare per dire che ti assomiglio un po’. Io sono quello che ancora non sei.
Non passa mai il dolore della perdita di una persona cara, di un amico, si può far finta che non bruci più quella cicatrice ma è inevitabile far scendere le lacrime giù quando ritorna nella mente quei ricordi di momenti felici.
Le sofferenze più difficili da sopportare sono quelle ingiuste.
La statistica non pone limiti alla sfiga.
Fino a poco tempo fà, pensavo che lo scopo della vita fosse studiare, poi che fosse amare, poi che fosse divertirsi, poi che fosse soffrire. Ma alla fine ho capito che il vero scopo della vita è… vivere!
Se una cosa non l’hai vissuta non puoi dire di conoscerla.