Jean-Paul Malfatti – Tristezza
Il silenzio e l’assenza di parola sono per me come una tortura cinese. Pian piano perforano la mia anima ed il mio cuore, uccidendo le mie speranze senz’alcuna pietà.
Il silenzio e l’assenza di parola sono per me come una tortura cinese. Pian piano perforano la mia anima ed il mio cuore, uccidendo le mie speranze senz’alcuna pietà.
Ho silenzi pieni di mille, urlanti parole. E sentimenti trattenuti. E lacrime mischiate a dolore. Domande sospese. Attese. Ho nel cuore più di ciò che esprimo con gesti e parole. E lascio che sia il tempo a sciogliere nodi, a ristabilire le cose.
Se è vero che l’essere buoni ed onesti prima o poi premia, io almeno una piccola parte di quella felicità che mi spetta la voglio ora!
Il dolore non scompare mai. Semplicemente impari a conviverci, finché non diventa parte della tua anima.
Essere amico è anche lasciare andar via un amico quando la nostra amicizia non gli interessa o non lo soddisfa più. A prima vista questo può sembrare un atteggiamento insensibile e un filino crudele, ma poi il tempo e i fatti ci daranno ragione.
Tutti noi proviamo dolore. Il dolore fisico e il dolore dell’anima talvolta ci sommergono come onde impetuose che nella risacca trascinano ogni cosa dietro a sé, e sono giorni nei quali senti di non farcela, giorni nei quali vorresti farla finita; sono i giorni del dolore cronico, quello che ti accompagna e che non ti lascia, un’amante fedele ma poco desiderato.
La vita di un individuo può finire da un momento all’altro, a volte è proprio l’individuo stesso che mette fine alla propria esistenza, ritenendola inutile.