Rosamaria Pappalardo – Tristezza
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
Mi manchi, ti penso, e mi manchi.Anche se ti porto nel cuore,e il tuo ricordo mi accompagna mi manchi…Rincorro spesso, con la memoria,gli anni passati, e mi manchi…Dire il contrario e illudersi,sarebbe come mentire al mondo…Io sono qua, tu non ci sei più…Il tuo tempo è finito, prima del mio,e il mio tempo non passa più…Nelle tue ultime ore di vita,ti ho dato un appuntamento e,quell’appuntamento sembra tra un’eternità…a poi… Amico mio…
Perché ci vuole un attimo per perdersi e a volte non basta una vita per ritrovarsi. Le anime distanti, soffrono in silenzio la loro solitudine.
Con quella faccetta d’angelo e pure nei suoi occhi c’era il dolore, un dolore che può aver provato solo chi è andato all’inferno ed è tornato indietro, sono stati quegli occhi a fottermi!
Guardai i suoi occhi pieni di lacrime, e gli dissi:- questo è già finita?E lei con il cuore spezzato,ma senza dimostrare colpa alcuna,mi ha sussurrato all’orecchio dicendomi:- questo non è mai esistito.
Ci guardiamo nello specchio. Gli occhi infossati e arrossati ci dicono qualcosa che preferiremmo ignorare. Ci giriamo dall’altra parte perché siamo troppo tristi per ammettere di essere tristi.
Non è facile aprirsi agli altri dopo aver vissuto a lungo sulla difensiva.