Rosamaria Pappalardo – Tristezza
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
Ma secondo voi? I sentimenti, una volta morti, come li devo seppellire? Dovrò metterli dentro una bara?
Ci sono momenti che ti assale una strana malinconia cosi, forse un pensiero o un ricordo e ti fa stare male, cerchi di pensare positivo ma si sovraffolla la tristezza di qualcosa ché non torna più, perché ha già preso altre vie, ma forse e giusto cosi non si può guardare un passato e dobbiamo guardare un futuro anche con un sorriso un po’ triste e andare avanti e essere felici con chi dimostra tanto amore.
La malinconia non è che una delle tante sfumature della tristezza.
Io, non so perché sto vivendo ma so, il motivo per cui sto morendo…
La pioggia lava via le orme dei passanti dalle strade, le lacrime lavano via il dolore, ma entrambi non potranno lavare via il ricordo di ciò che stato e vissuto, ed ogni volta che il passato busserà alla nostra porta, quella cicatrice si riaprirà sempre.
Sentire la mancanza di qualcuno è percepire un buco dentro che niente e nessuno può colmare. Non i ricordi, non i desideri, non l’ostinazione di non pensare. Quel buco a volte si allarga, a volte si restringe, ma continua a galleggiare dentro, incessante e doloroso. Soltanto chi ci sta mancando potrebbe riempirlo, ma non sarebbe più mancanza, sarebbe tutta un’altra storia.