Giuseppe Scot – Tristezza
Passiam gran parte della vita a sognare e rincorrere qualcosa per poi fallire miseramente…
Passiam gran parte della vita a sognare e rincorrere qualcosa per poi fallire miseramente…
Vorrei che ogni strada e marciapiede fossero ricoperti da specchi, così anche la persona più triste potrebbe scorgere la bellezza del cielo.
Mi sto sentendo spiritualmente sempre più come il professor James Moriarty, uno spirito asociale e selvaggio e solitario. Filippo dirà che anche lui è così ma non è così: lo so troppo bene che lo studio è il suo mestiere.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è “come stai?” quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
La tristezza nasce nel cuore per diversi motivi, non si deve mai giudicare dalle apparenze né generalizzare su nessuno, è necessario conoscere la vita di ogni persona triste per capirla; soltanto le lacrime versate nella solitudine conoscono il perché dell’anima che le libera e solo Dio può raccoglierle e asciugarle.
Quando la tristezza aleggia nell’anima, perdo le ali e ne divento nube di solitudine, solitudine infernale che non lascia spazio di vita, ne dona volo ai sogni!
Ma c’è davvero bisogno di piangere per far capire alle persone che stai male?
Vorrei che ogni strada e marciapiede fossero ricoperti da specchi, così anche la persona più triste potrebbe scorgere la bellezza del cielo.
Mi sto sentendo spiritualmente sempre più come il professor James Moriarty, uno spirito asociale e selvaggio e solitario. Filippo dirà che anche lui è così ma non è così: lo so troppo bene che lo studio è il suo mestiere.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è “come stai?” quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
La tristezza nasce nel cuore per diversi motivi, non si deve mai giudicare dalle apparenze né generalizzare su nessuno, è necessario conoscere la vita di ogni persona triste per capirla; soltanto le lacrime versate nella solitudine conoscono il perché dell’anima che le libera e solo Dio può raccoglierle e asciugarle.
Quando la tristezza aleggia nell’anima, perdo le ali e ne divento nube di solitudine, solitudine infernale che non lascia spazio di vita, ne dona volo ai sogni!
Ma c’è davvero bisogno di piangere per far capire alle persone che stai male?
Vorrei che ogni strada e marciapiede fossero ricoperti da specchi, così anche la persona più triste potrebbe scorgere la bellezza del cielo.
Mi sto sentendo spiritualmente sempre più come il professor James Moriarty, uno spirito asociale e selvaggio e solitario. Filippo dirà che anche lui è così ma non è così: lo so troppo bene che lo studio è il suo mestiere.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è “come stai?” quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
La tristezza nasce nel cuore per diversi motivi, non si deve mai giudicare dalle apparenze né generalizzare su nessuno, è necessario conoscere la vita di ogni persona triste per capirla; soltanto le lacrime versate nella solitudine conoscono il perché dell’anima che le libera e solo Dio può raccoglierle e asciugarle.
Quando la tristezza aleggia nell’anima, perdo le ali e ne divento nube di solitudine, solitudine infernale che non lascia spazio di vita, ne dona volo ai sogni!
Ma c’è davvero bisogno di piangere per far capire alle persone che stai male?