Annamaria Crugliano – Tristezza
Dovrei prendere queste mie mani staccarle e buttarle da qualche parte perché scrivono cose che non dovrebbero a persone che non mi amano!
Dovrei prendere queste mie mani staccarle e buttarle da qualche parte perché scrivono cose che non dovrebbero a persone che non mi amano!
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
Piangere per amore che senso ha, ti chiederai. Ma quando nasci, perché piangi? Te lo sei mai chiesto? Quando provi le prime cotte, perché piangi? Quando un dolore ti spacca il cuore, perché piangi? Piangere libera l’anima, piangere purifica l’essenza, piangere non ti fa debole ma ti rende forte, tanto forte da poter piangere ancora per amore.
Siamo elastici del dolore, fasce di cuoio che abbracciano massi insostenibili.Fuori dal dolore saremo pesci a branchie spalancate, lasciati morire facendo boccacce al mondo.
Disse un saggio: le montagne non cresceranno mai più, tu bimba si…
Fuori dalla finestra si sentono solo i grilli cantare, poi il nulla, un silenzio sepolcrale! È in questa situazione che riflettere fa più male. Troppi “perché?”, vorrei la serenità di quel canto, ma dentro il mio cervello va in onda una tempesta! Nulla è certo, tutto è precario e il futuro? Un punto di domanda infinito! Pensare troppo fa male, meglio premere il pulsante giusto [off].
Non è tutta farina del mio sacco, spesso è stata la sofferenza ad avermi sussurrato i versi più suggestivi.