Giulia Rinaldi – Tristezza
La mancanza non compensa la lontananza.
La mancanza non compensa la lontananza.
Cosa fai per far passare tempo? Nulla vedo solo lo scorrere del tempo che impiega una sigaretta a consumarsi tra le mie mani… e chiedermi se sono io a fumare lei oppure lei a fumare me, ciò che ne rimane di me.
Il dolore è un vestito che va saputo portare con l’eleganza della dignità.
Abbraccia la povertà altrui piantando la ricchezza del tuo cuore nel giardino della sua anima. Carezza il suo dolore baciando la malinconica tristezza che fuoriesce dai suoi occhi stanchi di piangere.
Ho visto svanire occasioni e opportunità, senza trovar mai il coraggio di coglierle. Ho guardato andar via persone e ho lasciato che il tempo scorresse implacabile. Ho fatto tutto questo sempre in silenzio, senza mai oppormi, convinta che osservare la vita passarmi davanti, senza cambiarla, fosse la scelta giusta da fare per non far soffrire gli altri. Non capivo che ogni giorno che facevo scivolare via, restando immobile, era un giorno che perdevo… e che mai più mi sarebbe stato dato indietro.
La chiamavano la risata che precede il crollo emotivo, ed io risi. Risi tanto. Risi forte. Ma poi tornai a casa, e togliersi la maschera e crollare fu la cosa più confortante che potesse succedermi.
Un luogo lontano lo si raggiunge, un cuore lontano non si raggiunge mai.