Madre Teresa di Calcutta – Tristezza
Essere non amati, non voluti, dimenticati. È questa la grande povertà, peggio di non avere niente da mangiare.
Essere non amati, non voluti, dimenticati. È questa la grande povertà, peggio di non avere niente da mangiare.
Ci sono quei giorni dove tutto è pesante, come se avessi sabbia nel cuore.
La noia è ormai diventata inquilina stabile delle nostre giornate con la differenza che lei ha la sfrontatezza e la sfacciataggine di non pagare l’affitto, né mutui né tasse, abusa di noi stessi e delle nostre giornate, si traveste da dolce far niente e pretende di rimanere, ad abusare, di girare indisturbata tra i dedali della nostra mente.
Vorrei poter non chiudere mai gli occhi per non avere il costante timore di riaprirli e non trovarvi più qui al mio fianco.
Desidero tanto ciò che non è qui e non so dove altro andare.
Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità.
Capita che il dolore equivale a urla silenziose, da uno stomaco svuotato da ogni sazietà.