Francesca Zangrandi – Tristezza
Non ho rabbia né dolore. Non ho lacrime né urla. Il vuoto… ben tornato.
Non ho rabbia né dolore. Non ho lacrime né urla. Il vuoto… ben tornato.
Piango forse non sono io, sono quelli che mi fanno piangere, che di se stessi possono solo piangere.
Il tempo sbiadisce ogni cosa, tranne il Tuo ricordo…
Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l’idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c’era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via, avvinghiata a qualcosa che solo oggi capisci non valeva, non voleva dire niente. Ti sei gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più.
La tristezza è un tutt’uno con la pelle. Togliersela di dosso significherebbe scorticarsi a sangue, strappandola da dentro ma si rimarrebbe comunque privi di una parte di se stessi.
Non cercarmi nelle lacrime, ma nel silenzio dei tuoi sogni.
Il dolore è come un amico austero, ma fedele… una volta giunto dentro te… non ti abbandona mai del tutto.