Antonietta Palermo – Tristezza
La solitudine diventa vasta. Quanto il consumo.
La solitudine diventa vasta. Quanto il consumo.
Cos’è la tristezza se non una goccia d’acqua che corrode l’anima dell’uomo fatta di sale.
La solitudine si nutre della tua assenza.
E poi, il peggio è quando leggo le conversazioni tra amici, fidanzati, a quel punto non ce la faccio più e scoppio. Non tanto perché a me non scrive mai nessuno, ma perché me non rispondono nemmeno. Io scrivo, loro visualizzano ma non rispondono, come se non esistessi, come se non mi facesse male.
Piove. E se mi bagno l’anima, nessuno l’asciugherà. Ma non ci sono ripari contro certi temporali dentro.
Ti sento anche se non ti vedo, popoli i miei pensieri, e nei pensieri fermentano sentimenti e ricordi, nella tua assenza, in me, nella mia anima, predomina la tua presenza.
Tutto passa, ma il dolore resta.