Luciano Meran Donatoni – Uomini & Donne
Sono molti gli uomini che sanno raccontare una favola a una donna, ma sono pochi quelli capaci di fargliela vivere.
Sono molti gli uomini che sanno raccontare una favola a una donna, ma sono pochi quelli capaci di fargliela vivere.
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Se dovessi rinascere prego il Signore di farmi rinascere ancora maschio. Il peso che le donne devono sopportare mi fa veramente paura.
La donna è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto dell’architettura in tutti questi secoli? Le dica di costruirmi una capanna, non dico un tempio. Non lo può (…) Naturalmente essa non deve essere schiava, ma se io le concedessi il diritto elettorale mi si deriderebbe.
Se una donna ti fa sentire al centro del suo mondo tu non metterla nell’angolo, ricordati la terra gira.
Per quanto un uomo possa pensare male di una donna, non esiste donna che ne pensi peggio.
È una giovane senza importanza collettiva, è soltanto un individuo.