Michelangelo Da Pisa – Uomini & Donne
A essere pignoli anche tua moglie ha un difetto, te.
A essere pignoli anche tua moglie ha un difetto, te.
Avere una donna al proprio fianco per una parte di uomini non è che puro divertimento o forse esibizionismo. Per me non è altro che pura poesia, due anime che si confrontano e cercano di dare il meglio l’una per l’altra, allontanandosi insieme per brevi momenti dal mondo astratto e cattivo in cui viviamo in questi anni. È come un’illuminazione, è per questo che è estremamente banale definirlo un divertimento.
Mi sto talmente assuefacendo alla maleducazione che quando uno sconosciuto mi dice buongiorno, credo che questi abbia un non so che di obsoleto; è il paradosso della normalità travestita da eccezione.
Nel ricordo di lei, lui non trovava pace.
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Guardare delle vecchie foto fa sempre uno strano effetto, frazioni di felicità vera o esibita, con sorrisi di cuore o di plexiglass, al fianco di persone inutili o speciali, in posti banali o da favola. Sono istanti di vita sprecati o rubati all’eternità.
Vorrei essere l’uomo che ami, il maschio che temi, l’essere che ti completa.
Avere una donna al proprio fianco per una parte di uomini non è che puro divertimento o forse esibizionismo. Per me non è altro che pura poesia, due anime che si confrontano e cercano di dare il meglio l’una per l’altra, allontanandosi insieme per brevi momenti dal mondo astratto e cattivo in cui viviamo in questi anni. È come un’illuminazione, è per questo che è estremamente banale definirlo un divertimento.
Mi sto talmente assuefacendo alla maleducazione che quando uno sconosciuto mi dice buongiorno, credo che questi abbia un non so che di obsoleto; è il paradosso della normalità travestita da eccezione.
Nel ricordo di lei, lui non trovava pace.
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Guardare delle vecchie foto fa sempre uno strano effetto, frazioni di felicità vera o esibita, con sorrisi di cuore o di plexiglass, al fianco di persone inutili o speciali, in posti banali o da favola. Sono istanti di vita sprecati o rubati all’eternità.
Vorrei essere l’uomo che ami, il maschio che temi, l’essere che ti completa.
Avere una donna al proprio fianco per una parte di uomini non è che puro divertimento o forse esibizionismo. Per me non è altro che pura poesia, due anime che si confrontano e cercano di dare il meglio l’una per l’altra, allontanandosi insieme per brevi momenti dal mondo astratto e cattivo in cui viviamo in questi anni. È come un’illuminazione, è per questo che è estremamente banale definirlo un divertimento.
Mi sto talmente assuefacendo alla maleducazione che quando uno sconosciuto mi dice buongiorno, credo che questi abbia un non so che di obsoleto; è il paradosso della normalità travestita da eccezione.
Nel ricordo di lei, lui non trovava pace.
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Guardare delle vecchie foto fa sempre uno strano effetto, frazioni di felicità vera o esibita, con sorrisi di cuore o di plexiglass, al fianco di persone inutili o speciali, in posti banali o da favola. Sono istanti di vita sprecati o rubati all’eternità.
Vorrei essere l’uomo che ami, il maschio che temi, l’essere che ti completa.