Stefano Gentilini – Verità e Menzogna
Ogni menzogna riporta alla verità ciò che sembrava reale.
Ogni menzogna riporta alla verità ciò che sembrava reale.
Siamo tutti “vagabondi” in cerca di un posto “fisso” nel cuore di qualcuno.
Quando l’intera realtà si trasforma in un labirinto, di volti, di azioni, di nomi, di apparenze, pareti fatte di verità e di non verità, bisogna scegliere attentamente la direzione. Quella sbagliata potrebbe portare alla morte, o ad altro, anche peggiore. Non è colpa di nessuno se esiste, e non esiste per fare del male. È soltanto matematica, ingegno, pretende onestà. Non si capovolge per andare incontro all’inettitudine, all’errore e alla vigliaccheria. Se non si è capaci, si resta fuori. Si comincia sempre a proprio rischio, l’inizio è esplicito, ma poi cominciano le pagine bianche, senza appigli, non ci sono più cartelli. Quelle pagine vuote non si riempiono a proprio piacimento, perché non sono proprio bianche. Non c’è niente, eppure c’è tutto. La superbia di poterle riscrivere a proprio vantaggio, per salvarsi, sarebbe punita severamente. L’incognita appartiene all’unica legge, che controlla tutte le altre, davanti alla quale persino Dio è costretto a fermarsi: non può cambiare infatti quello che non può neanche raggiungere. Una legge non si conquista, non ci si pianta sopra una bandiera e dire per esempio: “questa è la legge di gravità e adesso è di mia proprietà e dei mie figli, ci farò quello che voglio”. Un labirinto è il perfetto e severo modo per fare una distinzione tra chi è valido, preparato, onesto, e chi pretende con la forza di esserlo imponendo alla legge, con la propria autorità, una verità di parte e limitata. Questa oggettività irremovibile è quello che servo, che amo, non mi piego all’impostura di Dio, che si crede superiore ad ogni legge e in diritto di poter uccidere chi vuole per avere, perché, per dirla in termini ippici, punterei sul cavallo sbagliato, soprattutto su quello dopato.
Alcuni dicono che le bugie hanno le gambe corte e possono percorrere solo piccoli passi. Nel lungo tragitto della vita tendono a fermarsi a metà senza raggiungere alcun fine. Mi piace pensare invece, che la bugia è rappresentata da una maschera, pian piano con il tempo tende a sgretolarsi e mostrare il reale volto che dietro si nasconde. Prima o poi, triste che sia, la verità verrà sempre svelata perché a tutto c’è sempre un capitolo finale.
Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s’adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell’errore, vivendo in uno stato come d’intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia.
Ci vuole tanto coraggio per dire di sé ciò che è vero, ma ci vuole ancora di più per dire di sé ciò che non si è… Il coraggio sta nell’affrontare nel ridicolo la verità, giustiziera che non perdona mai!
La gente che ti ignora fà finta di essere forte, di essere decisa, fa finta in tutto perché è finta. La verità è che ti seguono, spiano, come zanzare, vivono di ogni tua parola e gesto, perché loro senza l’invidia non sanno vivere.