Riccardo Bortoluzzi – Verità e Menzogna
Un uomo lo rendi migliore se gli dici com’è.
Un uomo lo rendi migliore se gli dici com’è.
Ognuno si disgusta delle proprie qualità, specialmente quando le ritrova negli altri.
“La verità” ha tante sfaccettature. Ha un impronta che si chiama calvario, lungo, difficoltoso e intriso di lebbra contagiosa. Ha un tempo che si chiama disposizione… e un’emozione che si chiama empatia. Molte volte viene frantumata in mille pezzi, da chi non conosce niente oltre ad arroganza ed egoismo. Ma la “verità” ha radici solide, può essere derisa, offesa, comprata, venduta, ma la sua natura non cambia, è alimentata dalla luce che la contraddistingue e non è come sua sorella (bugia). Lei ha gambe lunghissime che non conoscono la parola “difficoltà ed ostacoli”.
A volte penso che le parole siano superficiali ed inutili, altre volte necessarie.
È incredibile come, a volte, ci si prospetti un avvenire sorprendentemente radioso e il modo in cui, altre volte, quello stesso futuro ci sembri oscuro come la pece e funesto come la morte. È la percezione a sancire il sottile confine tra realtà e illusione; sono i sensi a stabilire ciò che è ciò che non è. Essere o non essere: una linea tenue come la nebbia che svanisce all’alba. Sottile distinzione tra verità e menzogna, l’apparire: unico brevetto in una realtà in cui tutto è il contrario di tutto e nulla è.
Il mistero della vita sta nella ricerca della bellezza.
La realtà è una cospirazione creata dall’illusione dei sensi.