Gabriele Martufi – Vita
Da che parte guardano gli alberi? Lì è il mio sguardo.
Da che parte guardano gli alberi? Lì è il mio sguardo.
Quando ti capita di vedere una persona che non incontri da bel po di tempo hai sempre un sacco di cose da direma non sai mai da dove iniziare. Poi lasci far parlare a terzi persone e il tempo score e cosi nel tempo ricorrente alla medesima situazione lanci sguardi sorridenti per far sorridere altrettanto la persona che vorresti far accendere il sorriso sul suo volto. Ma il tempo score molto rapidamente, facendoti capire che anche se il tempo c’era non e mai abbastanza per raccontare un qualcosa di cosi tanto immenso e complicato come lo strano percorso che ci fa proseguire la nostra vita.
Il dolore, ognuno di noi lo percepisce in modo diverso.Non sapevo esistesse una scala del dolore, né tanto menoche potesse essere così distruttivo, subdolo, inquietante.Ti dicono, non puoi farci nulla solo conviverci… cerchi di controllarlo, diventargli quasi amico sperando che sia più clemente.Pensi “quando finirà?”… oppure “come lo faccio sparire?”Ma lui impassibile rimane li…Non ho paura di te… dolore.Ogni tanto fatti sentire ma lasciami vivere la mia vita.
Ricordare il passato serve per il futuro, così non ripeterai gli stessi errori: ne inventerai di nuovi.
La vita è come un pugno che sta per arrivarti, se lo incassi ti rimane un livido che piano piano sparisce, se lo riesci a schivare rimani salvo senza provare dolore.
Le luci illuminano la nostra vita, il nostro modo di essere vivi ogni giorno. Ed avere sempre la gioia nel cuore, pieno d’amore.
Il vero problema non è di chi pensa, ma di chi non collega il cervello prima di aprire la bocca.