Antonio Rega – Vita
Uno ha prigioni con muri altissimi che non gli permettono di vedere e di andare oltre, l’altro ha di fronte a sé l’oceano e ha solamente l’imbarazzo della scelta su dove vuole andare.
Uno ha prigioni con muri altissimi che non gli permettono di vedere e di andare oltre, l’altro ha di fronte a sé l’oceano e ha solamente l’imbarazzo della scelta su dove vuole andare.
È bello sognare di raggiungere qualcosa che si vuole, ma è fantastico tentare di raggiungerla sul serio.
Vita mia, non comune la tua sorte, non a tutti gli è dato l’opportunità di chiedersi perché? Trattata come una puttana, volte ti ho ascoltata, a volte, invece, ti ho fatta tacere. Come l’onda del mare, sfrenata nella tempesta e poi la quieta, alla ricerca affannosa di una riva, sulla quale infrangersi, dove poter riposare. Quanti segreti, quante speranze addormentate, quanti velieri affondati per sempre, ma solo a tratti riesco a comprenderti, vita mia.
Succede di amare così tanto da credere anche alle stronzate più evidenti.
La vita è quel qualcosa che ti è stato dato per usarlo al meglio, poi ti sono stati dati i mezzi per farlo: la cultura, l’amore, la felicità, il mondo, i libri. Successivamente ti è stato donato il tempo da riempire. Solo uno stupido non userebbe tutto ciò per vivere bene.
Niente è casuale, tutto ha una causa e uno scopo.
La vita la devi condurre personalmente, è un treno che ci trasferisce di qua e di là, con o senza la tua partecipazione o la tua volontà, e soprattutto non aspetta nessuno.