Salvatore Marceno – Vita
Nella vita sono le piccole cose che fanno la differenza e ogni dettaglio va ricordato. Ad esempio, i quadri sono sì grandi, ma se riflettiamo, sono fatti da una puntina di una matita.
Nella vita sono le piccole cose che fanno la differenza e ogni dettaglio va ricordato. Ad esempio, i quadri sono sì grandi, ma se riflettiamo, sono fatti da una puntina di una matita.
Finché godiamo di una buona salute le vicende della vita ci fanno pensare che forse a volte valiamo poco, possiamo sbagliare. Quando abbiamo il male addosso invece siamo costretti a pensare che non valiamo niente.
Si possono rifiutare gli inviti, le telefonate, le offerte. Ma a un abbraccio non si può mai dire di no. Chi ti offre le sue braccia, ti offre coperte per ripararti dal freddo e dal vento della vita.
Ho imparato che sicuramente sorridere è un’ottima soluzione alla tristezza e una buona condizione per piacere e piacersi di più; che spesso le notizie che credi ti faranno male, ti fanno invece capire quanto sei fortunato e quanto vali; che è sempre bello fermarsi a parlare con le persone che ami dei tuoi e dei loro progetti; che lo sport è una cosa davvero importante e vale la pena farlo costantemente, ma và accompagnato a sane e gustose merende; che sono un ragazzo fortunato; che la distanza e le incomprensioni non sminuiscono la passione e l’attrazione; che conoscere nuove persone è la via preferenziale per conoscere se stessi; che mi piacciono le donne, ma non solo come involucro, preferisco il pacchetto completo (anche se sò che potrei pentirmene di questa affermazione); che dobbiamo essere critici, ma soprattutto autocritici e prendercela a ridere più spesso possibile. Ho imparato che non vedo l’ora che arrivi domani e poi dopo domani e domani l’altro per conoscere ciò che la Vita mi metterà davanti, ma che ho solo adesso e questo preciso momento per vivere il mio presente e che lo sto spendendo per conoscermi meglio. Ho imparato che ho ancora molto da apprendere, ma che ho tutta la voglia di farlo!
La libertà… è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di sperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica.
Non voglio “silenzio complice”, voglio lotta di parole e di azioni, dove spesso la tristezza è l’indifferenza di vedere e non cambiare le cose. Nelle difficoltà, non si passa oltre, si vive “attraverso” pelle ed ossa e l’anima si logora in quel silenzio che avvolge, ma non scalda. Voglio sperare e costruire ogni giorno una rinascita che non faccia crollare il rispetto per la persona, la dignità, una rinascita che non rubi alla persona la vita.
La conoscenza dell’uomo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi.