Anna Maria D’Alò – Vita
Nella vita ci sono due cose che possono ostacolare la tua scalata: la paura e l’abitudine.
Nella vita ci sono due cose che possono ostacolare la tua scalata: la paura e l’abitudine.
Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo passato per la gran parte a ricercare se stessi, le proprie ragioni, i propri perché, i propri volti, i propri respiri, le proprie possibilità, le proprie vergogne, le proprie speranze. Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo triste e isolato perso tra la nostra rabbia e le nostre delusioni nel vedere sempre più colori sbiadirsi e più alberi perdere le proprie foglie. Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; le anime di un tempo destinato all’eternità, quegli spiriti selvaggi che hanno imparato a temere tutti e a non aver vergogna di nessuno, a contare solo su se stessi e sui propri difetti, come se anche quest’ultimi sarebbero potuti essere utili a costruire qualcosa di nuovo, forse qualcosa di comodo, qualcosa di rotto ma funzionante, qualcosa di puzzolente ma non nauseante, qualcosa di duro ma non di aggressivo, qualcosa di sottile ma non fragile. Siam noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo perduto tra i propri perché e le proprie ombre, tra i propri sguardi e i propri silenzi, tra i propri mondi e le proprie diversità. Siamo noi, siamo i dispersi delle nostre vite, raffiche di venti imprevedibili alla ricerca di cibo e conquiste.
È la strada del divenire, che vive inizialmente di confusione, il buon esistere è una conquista fatta di tanti piccoli fallimenti.
Se sei salito troppo in cima, preparati anche a scendere.
Ogni nostro istante non è mai uguale all’altro e noi non siamo mai gli stessi da un istante all’altro, da un tempo all’altro.
A volte vorrei scappare e nascondermi, ma non so né dove, né da che. Altre volte vorrei rimanere, ma non ne trovo un motivo…
Non so se riuscirò a salire sulle vette più alte o se finirò ad affondare negli abissi più profondi. Ma una cosa è certa respirerò in salita e poi tratterrò il fiato, non aspetterò di toccare il fondo, risalirò in superficie e da lì ricomincerò.