Nicola Sannasardo – Vita
Ripopolare le caverne e le montagne, svincolarsi, disobbligarsi, ridurre tutto all’essenziale, perché la felicità è semplicità. Lasciare tutto e prendere il niente.
Ripopolare le caverne e le montagne, svincolarsi, disobbligarsi, ridurre tutto all’essenziale, perché la felicità è semplicità. Lasciare tutto e prendere il niente.
Troppo spesso tiriamo avanti seppellendo l’orgoglio, stracciando il dolore, aspettando un momento migliore.
Ci sono molte discrepanze tra come le cose appaiono e come sono in realtà. Una cosa non permanente può sembrare permanente. Anche le fonti di dolore, come gli eccessi alimentari, la sigaretta, la vita di coppia, talvolta paiono fonti di piacere, ma a lungo andare non lo sono affatto. Ciò che in ultima analisi porta alla sofferenza non viene visto per quello che è davvero, ma viene scambiato per una via verso la felicità. Sebbene vogliamo la felicità, a causa dell’ignoranza non sappiamo come ottenerla; sebbene non vogliamo il dolore, a causa della comprensione erronea di ciò che lo causa ci adoperiamo per ottenere propio le cause del dolore.
La mia vita è come un libro a tiratura limitata, non sono previste ristampe, ne sono rimaste poche copie e non ci sarà una seconda parte. Affrettatevi ad acquistarlo se siete incuriositi dalla mia esistenza, altrimenti rischiate di rimanerne senza.
Guardiamo il cielo in attesa di un miracolo, senza accorgerci che il miracolo siamo noi e tutto ciò che sta attorno.
La meta prefissa è il risultato massimo a cui aspiri in un dato momento della vita e, poco conta che ci sia un percorso da svolgere. Quando quella meta è già ideologicamente tua, quando ne vivi le emozioni come se fosse già raggiunta, quando aspiri profondamente a realizzare i significati di vita a cui essa ti porterà: Nulla potrà mai impedirti di viverla.
Non possiamo affrontare il complesso mondo di oggi e l’oscurità del domani senza una riflessione approfondita sull’esistenza, senza tornare a porci le domande della filosofia, della religione e della morale.