Sonia Sacco – Vita
Voglio tasche piene di speranze e mani libere per poterci rovistare dentro.
Voglio tasche piene di speranze e mani libere per poterci rovistare dentro.
Attimi rubati al tempo dei pensieri. Un tempo lungo e veloce che non lascia spazio. Sono gli attimi che rimangono e non vanno più via. Sono i miei attimi di vita che come un predatore rubo e metto via.
Vago, perso e misero, ricercatore di semplici aspetti ormai svaniti. Ricerca disperata la mia, vorrei un senso, vorrei vedere attraverso questo esistere, i volti… attraverso i quali sguardi riluce la semplicità di un’azione, che magari non ha motivazione di estraniarsi dal bene. Ricerco il mio essere uomo tra questi cocci di speranze, trovando solo maschere che in questa vita illusoria si affinano in anime che credono il loro agire sia giusto, eppure, il contorno, parla solo e in ogni occasione dell’Amore. Lo narra l’uccelletto che dinanzi all’alba gli dedica il suo melodioso canto, come il proclamare della rinascita in tutte le forme viventi, il loro moto è l’amore… non hanno pigrizie, il mare mai ferma il suo ondeggiare, mentre il giorno e la notte s’inseguono in un dolce conseguire. Noi in tutto questo che rappresentiamo? Chi siamo noi? Gli esseri eletti di Dio, i proclamatori di che cosa? Non abbiamo più passato, non abbiamo più nome, crediamo ma forse in realtà non siamo mai esistiti, perché in quella fede noi non figuriamo! Perché in Dio più non confidiamo.
C’è sempre una goccia di speranza all’interno di una lacrima.
La vita mi insegna ad essere più duro di lei.
La fantasia è la figlia prediletta della libertà.
Se da un terreno arido può nascere ancora la vita, allora anche un cuore ferito può ancora provare amore, è un miracolo che si rinnova e che da un senso alla nostra esistenza.