Michele Gentile – Vita
Nel mio quartiere, ogni giorno la vita faceva l’appello: per chi c’era, per chi doveva esserci, e per chi, come me non poteva rispondere “fuori servizio”.
Nel mio quartiere, ogni giorno la vita faceva l’appello: per chi c’era, per chi doveva esserci, e per chi, come me non poteva rispondere “fuori servizio”.
Il senso della vita è essere liberi dentro e schiavi di niente.
È un brutto scoprire, all’età di cinque o sei anni, che in un mondo di Gary Cooper tu sei l’indiano.
Ho finito il liceo senza imparare nulla. Nessuno mi ha insegnato ad amare, o a lottare per qualcun’altro, non mi hanno detto che quando tieni a qualcuno, e lui ti abbandona, ti si spezza il cuore. Nessuno mi ha fatto capire che le persone bisogna ascoltarle per poterle conoscere, che quelle che soffrono sono le più forti, o che i momenti di felicità non durano mai abbastanza. Perché la verità è che nessuno ci insegna a vivere, siamo soli, e saremo sempre soli, perché non tutti rimangono quando ne hai bisogno, molti ti abbandonano e ti feriscono e ti lasciano a terra.
Penso che domani sia un giorno nuovo… penso che ogni giorno è un giorno nuovo. Ma penso anche che ogni giorno è simile ai giorni passati: è come se cambiassero i protagonisti, cambiasse la scenografia… ma il copione restasse sempre lo stesso.
L’amore non conosce ragione e la ragione non conosce l’amore…
La strada che percorriamo non è sempre asfaltata, spesso è piena di sassi e buche, ma questo non ci impedisce di arrivare a destinazione. Così è la vita, se trovi un ostacolo hai due possibilità: lo salti oppure lo aggiri, in ogni caso non ti fermi.