Ilaria Pasqualetti – Vita
Ho sempre pensato che la vita fosse un miracolo, che l’amore fosse un miracolo, che la felicità fosse un miracolo, e continuo a pensarlo.
Ho sempre pensato che la vita fosse un miracolo, che l’amore fosse un miracolo, che la felicità fosse un miracolo, e continuo a pensarlo.
Un sesto senso che ci parla, un istinto che ci guida. Quella sensazione, quell’intuito pazzesco forte che maledettamente abbiamo, lo sentiamo, ma che da sciocche quasi mai ascoltiamo.
A volte è come vivere in una stanza al buio senza via di uscita e sentire il peso di qualcosa che hai ma che allo stesso tempo non ti appartiene. Alzarsi ogni giorno guardare la vita e tutto ciò che ne fa parte e pensare che tutto è sempre vissuto in attimi. A volte ho paura, paura di non aver la forza di affrontare tutto quello che mi circonda; è dura far finta che vada sempre tutto bene per non preoccupare chi ci sta accanto, amarezze mascherati da tanti sorrisi da Pierrot e vivere la vita come su un palcoscenico con tante maschere da adattare alla scena. Silenzio, apriamo il sipario si inizia!
Noi saremo sempre l’essenza dei nostri sbagli e delle nostre lacrime, perché i sorrisi e la felicità non restano addosso, evaporano subito.
Essere genitore non ha a che far con i grandi momenti, ha a che fare con il quotidiano.
Per amare la vita, basta considerare l’ipotesi di morire.
E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare.
Un sesto senso che ci parla, un istinto che ci guida. Quella sensazione, quell’intuito pazzesco forte che maledettamente abbiamo, lo sentiamo, ma che da sciocche quasi mai ascoltiamo.
A volte è come vivere in una stanza al buio senza via di uscita e sentire il peso di qualcosa che hai ma che allo stesso tempo non ti appartiene. Alzarsi ogni giorno guardare la vita e tutto ciò che ne fa parte e pensare che tutto è sempre vissuto in attimi. A volte ho paura, paura di non aver la forza di affrontare tutto quello che mi circonda; è dura far finta che vada sempre tutto bene per non preoccupare chi ci sta accanto, amarezze mascherati da tanti sorrisi da Pierrot e vivere la vita come su un palcoscenico con tante maschere da adattare alla scena. Silenzio, apriamo il sipario si inizia!
Noi saremo sempre l’essenza dei nostri sbagli e delle nostre lacrime, perché i sorrisi e la felicità non restano addosso, evaporano subito.
Essere genitore non ha a che far con i grandi momenti, ha a che fare con il quotidiano.
Per amare la vita, basta considerare l’ipotesi di morire.
E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare.
Un sesto senso che ci parla, un istinto che ci guida. Quella sensazione, quell’intuito pazzesco forte che maledettamente abbiamo, lo sentiamo, ma che da sciocche quasi mai ascoltiamo.
A volte è come vivere in una stanza al buio senza via di uscita e sentire il peso di qualcosa che hai ma che allo stesso tempo non ti appartiene. Alzarsi ogni giorno guardare la vita e tutto ciò che ne fa parte e pensare che tutto è sempre vissuto in attimi. A volte ho paura, paura di non aver la forza di affrontare tutto quello che mi circonda; è dura far finta che vada sempre tutto bene per non preoccupare chi ci sta accanto, amarezze mascherati da tanti sorrisi da Pierrot e vivere la vita come su un palcoscenico con tante maschere da adattare alla scena. Silenzio, apriamo il sipario si inizia!
Noi saremo sempre l’essenza dei nostri sbagli e delle nostre lacrime, perché i sorrisi e la felicità non restano addosso, evaporano subito.
Essere genitore non ha a che far con i grandi momenti, ha a che fare con il quotidiano.
Per amare la vita, basta considerare l’ipotesi di morire.
E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare.