Giulio Federico – Vita
E sarà domani l’oggi che aspetteremo.
E sarà domani l’oggi che aspetteremo.
Sprechiamo troppo tempo e troppe parole a lagnarci su quanto ingiusta e crudele sappia essere la vita, ma la verità è che non sappiamo minimamente quanto ingiusta sappia essere la morte. In ogni fase dell’esistenza riusciremo sempre a scorgere un significato celato nella parola vita, anche nella leggerezza dell’infanzia, anche nella lentezza e fatica della vecchiaia, per quanto dura essa ci apparirà in tutte le sue facce; ma nella morte, in quella no! Non potrò mai e poi mai trovare un perché!
È la forza della vita che ti insegna a non mollare mai, anche quando sei sul punto di dire basta.
La vita sembra proprio come un’onda che cancella ed inventa ad ogni passaggio, hai l’arroganza di credere che la vita debba cambiare per te, mentre uccidi la tua tua esistenza senza accorgerti che era la vita stessa, ad aspettare che tu cambiassi. Ti accorgi forse troppo tardi di aver rincorso le tue delusioni, ami per riempire l’anima e non ti accorgi che stai ringraziando il tuo assassino.
È l’individuo che non s’interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti.
La medicina deve trasformarsi nell’arte di vivere.
La vita è come un boccale di birra: schiumosa, gustosa, profumata, a volte amara, ma poi così dolce, fresca, strutturata, di carattere. Appena la gusti ti lecchi i baffi, corposa, limpida anche quando è scura, ogni gusto, ogni colore va assaporato, mezza piena o mezza vuota dipende da come ti senti e quando arrivi alla fine sei pronto per un’altra perché una non basta mai. Forse avrò bevuto troppo, ma la vita non è mai troppo.