Cristian Ghetes – Vita
Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna. Ma alla fine, insegnare non è un “fare”?
Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna. Ma alla fine, insegnare non è un “fare”?
La vecchiaia per gli uomini e per le donne è una specie di abbassamento del livello delle acque della vita: secondo le persone, si scopre in esse un fondo roccioso, sabbioso o fangoso.
La vita mi insegna ad essere più duro di lei.
Ci sono giorni in cui la stanchezza morale prende il sopravvento, tutto sembra più pesante, si fa fatica a ragionare, a pensare, a respirare, a “vivere”, neanche i sogni riescono a darci sollievo, siamo in un labirinto senza possibilità di trovare l’uscita, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che ci indichi la strada verso la luce, e la speranza che tutto finisca in fretta e che ritornino i colori. Come è strana e complicata la vita, prende e da quando e come vuole, ci sentiamo come una barca in mezzo alla tempesta, in lotta fino allo stremo aspettando che ritorni il sereno.
Prendimi come vuoi ma io sono giovane voglio vivermi la vita passo per passo giorno per giorno godermela imparare piano piano finché non arriverà il giorno in qui farò qualcosa d’importante qualcosa di grande che abbia un significato per me, anch’io avrò la mia opportunità avrò il mio momento come succede a tutti.
Le giornate si susseguono e alitano aria asciutta, la mia salute non ha riguardi e mi lascia madido e fragile; il continuo sbocciare delle rose è un sicuro indizio del tempo che scorre, quel tempo che non conosce cortesie e si rannicchia dietro la siepe; spero che un giorno non troppo lontano, questa si secchi, così da permettere a tutti di vederlo e bastonarlo: io al riguardo ho fermato gli orologi e bruciato i calendari. Ora tutto è immobile in casa mia, intanto che aspetto.
Non ci sono nella vita, momenti insormontabili. Ci sono momenti brutti, molto brutti, in cui tutto, ma proprio tutto, sembra crollarti addosso, in cui le cose belle, sono celate dalla tristezza. Sono questi momenti, che danno la forza di prendere decisioni, (o di farle prendere). Sono questi i momenti in cui bisognerebbe dirsi: “Ora mi rialzo e ricomincio.” A volte però si è caduti talmente in basso, che l’arrampicata è quasi impossibile. Quasi impossibile. Quasi.