Donatella Fantauzzi – Vita
Se “godersi la vita” significa ritrovarsi da soli a guardare indietro ai momenti più belli senza avere nessuno con cui condividerli, vale la pena rinunciare ad una famiglia?
Se “godersi la vita” significa ritrovarsi da soli a guardare indietro ai momenti più belli senza avere nessuno con cui condividerli, vale la pena rinunciare ad una famiglia?
Non cambierò mai per piacere a qualcuno, rimarrò sempre me stessa, anche a costo di non piacere. Cambiare per gli altri, significa non avere rispetto né per se stessi, né per gli altri.
Sei il regalo più bello che la vita poteva donarmi, sapere che tu esisti e l’averti incrociata nel mio cammino, è stato uno dei momenti più belli ed intensi della mia vita, l’averti persa per sempre, il peggiore. Tutto quello che mi hai dato con il tuo cuore e con la tua anima, resterà mio per sempre e nessuno lo potrà mai cancellare da dentro di me, una parte di me non esiste più perché sarà tua per sempre.
Quanto strana è la vita se si pensa che dentro noi abbiamo tanto, tanto affetto da dare e per tante ragioni passa il tempo e questo affetto resta lì, intoccabile, arrivano i giorni migliori e passano velocemente, perché nessuno mai ha capito cosa abbiamo dentro, cosa siamo disposti a dare, nessuno ha capito cosa è l’amore, e cosa vuol dire vivere, continuiamo a vivere strade separatamente dai nostri simili si nasce e si muore e spesso capiamo solo negli ultimi giorni di questa vita quanto amore avevamo e non abbiamo dato solo perché nessuno ha avuto il coraggio di chiederlo.
L’errore che facciamo è di credere che sempre ci sarà un domani. E rimandiamo, procrastiniamo, trascuriamo gli altri e noi stessi, coniugando verbi al futuro. Dirò, farò, ci sarò. Ma a volte quel futuro non c’è. Chiunque tu sia, amico, padre, figlio, amante, amami ora, subito, con tutta l’intensità del tuo essere, perché quando la vita decide di smettere di giocare, non ascolta suppliche.
Mi sento ancora dentro una palla di cristallo senza riuscire ad uscire da questa vita che a volte ci soffoca. Il vetro è spesso, duro, freddo. Non voglio più parlare, voglio solo ascoltare e non piangere più per ciò che ho perso.
La ragione spesso è sorda alle ragioni del cuore. Chi dei due ascoltare?