Giuseppe Calabrò – Vita
Viviamo per non essere obliati.
Viviamo per non essere obliati.
Le osservazioni e gli incontri dell’uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un’ombra di mestizia.Immagini ed impressioni che – con un’occhiata, un sorriso, uno scambio di giudizi – sarebbe facile disperdere, lo occupano più del dovuto, si approfondiscono nel silenzio, acquistano peso, si trasformano in episodio, in avventura, in fatto sentimentale. La solitudine matura l’originalità, la bellezza audace ed inquietante, la poesia.Ma anche l’opposto l’abnorme, l’assurdo, l’illecito.
Nessuno può morire, nessuno può essere disprezzato per sempre. La vita non è che un parco giochi, per quanto duro possa essere il gioco. Tuttavia per quanti colpi si possano prendere e per quanto abbattuti si possa essere, la nostra vera natura non viene mai colpita.
Non nasconderti nel mondano presenziare, il tempo ti renderà anonimo…
Ancor più folle di rischiare la vita è il rischiare di non vivere.
L’errore è farsi incantare dalle parole di un momento.
Voglio esserci finché esserci sarà parte integrante della vita, altrimenti passo volentieri al capitolo finale di questa vita.