Gianluca Conti Borbone – Vita
Vero uomo è chi, nonostante le avversità, prende in pugno la situazione e non si lascia scoraggiare dagli eventi funesti anzi, trae spunto proprio da quelli per costruire la propria vittoria.
Vero uomo è chi, nonostante le avversità, prende in pugno la situazione e non si lascia scoraggiare dagli eventi funesti anzi, trae spunto proprio da quelli per costruire la propria vittoria.
La sicurezza che sia giusto non è in grado di garantirla nessuno. Se la strada sia sbagliata, o se bisogna solo stare fermi. Siamo insicuri perché siamo umani e possiamo commettere errori in ogni momento, il coraggio non manca, ma ci pensiamo due, tre volte prima di fare qualcosa. Alla fine restiamo lì fermi ad aspettare, a capire quale strada bisogna percorrere, quale sentiero bisogna iniziare per camminare verso una vita migliore.
Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana.
La vita non potrebbe mai essere un disegno geometrico, il destino porta sempre a rompere la matita con cui stai disegnando.
E poi ci sono quei momenti in cui ti manca il tuo passato, la tua infanzia, gli amici persi lungo la strada della vita, le parole che avresti voluto dire e noi hai detto, quelle persone che porterai per sempre nel cuore.
Sei approdato alle sponde della mia giovane esistenza, in un tardo pomeriggio di primavera di qualche tempo fa.Una moto intravista al di là di quella traversa a me familiare, prima curva a destra verso vie più volte percorse e che, ancora oggi, echeggiano delle risate di noi adolescenti spensierati e innamorati della vita.Il primo incontro, il primo sguardo, le prime parole tra sconosciuti, il saluto sempre più confidenziale, il primo bacio. Siamo ancora qui dopo aver attraversato mari in tempesta, dopo aver vissuto attimi di incoscienza lunghi anni interi, dopo aver scalato montagne inaccessibili e aver raggiunto vette, sempre troppo faticose.Percorsi bagnati da lacrime di dolore e rabbia, inframmezzati da propositi di vendetta che, con l’arrivo dell’età matura, sono diventati esperienza di vita.Le lacrime di oggi hanno un sapore diverso, non più ostile, il suono di quel dolore è stato spento per sempre e la vendetta l’ho delegata alla vita e ai suoi misteriosi eventi.Siamo ancora qui, non so per quanto, forse per un attimo ancora o forse per sempre. Il quotidiano spesso nemico mi ha accompagnata fino ad oggi. Il cammino del tempo mi ha investita, regalandomi i primi capelli bianchi ma, nonostante le burrasche e la solitudine da dover vivere e spiegare ad un bambino, il mio, sono qui, grata alla vita che mi ha donato l’energia per non mollare. La stessa vita che oggi mi chiede di tirar fuori dall’abisso colui che in questi anni, dietro le mie lacrime, si è illuso di comprare la felicità.
Ricorda: “la dolcezza è l’arma dei più forti, il mondo ha bisogno solo di dolcezze”. Carezza l’anima di chi soffre, pensa cosa possa essere di aiuto, abita i loro animi, indossa la loro veste afflitta e muta ogni sofferenza in amorevoli benevolenze.