William Tacheray – Vita
Il mondo è uno specchio che a ciascuno restituisce la sua immagine.
Il mondo è uno specchio che a ciascuno restituisce la sua immagine.
La provvida terra fornisce ricchezze e miti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue.
Rimanere all’oscuro di quello che è capitato prima della propria nascita vuol dire rimanere per sempre bambini.
Non è da uomo saggio dire: “Vivrò”. Vivere domani è già troppo tardi: vivi oggi.
Tento ogni giorno di mordere la vita nonostante lei ad ogni alba mi risputa nel mondo con il corpo sempre un po’ più dolorante e l’anima sempre più sgualcita.
Vivere per, vivere con, vivere di: il sogno di ogni uomo.
Due parole. Giusto per uscire da un casino e infilarsi in un altro. Due parole, tipo “Ti amo”, dette controvoglia alla persona sbagliata o alla persona giusta che in quel momento non ne ha voglia. Due parole che possono pesare come due macigni rotti di cui ci si dimentica l’inevitabilità dei conseguenti sassolini. Due parole, le giuste due. Quelle che chiudono un discorso che non avrebbe meritato di essere stato aperto. Due parole per prendere le distanze dalle circostanze. Due parole per uscire da un tamponamento a catena, appiedato, e guarda un po’, solo sulle tue gambe. Il problema è che quelle due parole non escono mai al momento giusto. Ti tempestano i rimorsi e i rimpianti perché non sono state tempestive. Si ricomincia, signori, con poca sintesi e molta enfasi quando le due parole si moltiplicano. A questo punto, giustappunto, è meglio andare a capo. A capo di una situazione imbizzarrita ma non imbrigliabile. A capo e sul dorso di una vita che si rivela un cavallo di razza tanto più è incrociata. Un cavallo a un crocevia. Questa è la soluzione. Un cavallo piazzato improvvisamente spiazzato da tutte quelle croci che se ne vanno via. Due parole: “Vado via”. Mi correggo: “Forse torno”.