Francesca Leone – Abitudine
Non datemi né onori né ricchezze ma datemi certezze, senza trucco senza inganno che assicurino il domani a quelli che verranno.
Non datemi né onori né ricchezze ma datemi certezze, senza trucco senza inganno che assicurino il domani a quelli che verranno.
Sarà detta “puntualità” solo il “rientrare” nell’effettivo lasso di tempoavente un “margine” di almeno mezzora per riuscire ad essere puntuale, e se necessario alludere ad una incomprensione non propria ma dell’altro.
M’abituerò. M’abituerò ad appoggiare la mia mano al muro, certo, la tua spalla era più morbida, ma devo abituarmi all’idea che non è più qui per sorreggermi. M’abituerò a star zitta, ormai nella stanza accanto non c’è più nessuno che mi ascolti. M’abituerò a fare a meno delle tue scuse inutili, dei tuoi ti amo fasulli, dei tuoi “non posso fare a meno di te”. M’abituerò anche a non amarti più, ma non adesso, col tempo forse. M’abituerò a tutto, ma una cosa è certa, non riuscirò mai ad abituarmi all’idea che mi ci devo abituare.
L’abitudine è lo stesso che la cecità.
Anche se può sembrar brutto e sfatto ad altri, non vi è miglior riposo se non fatto nel proprio letto.
Vado avanti senza fermarmi, con il mio bagaglio di esperienze e di ricordi.
La cattiva abitudine è nemica della serenità e del sano equilibrio.