Charles Péguy – Abitudine
Quanto vi è di più contrario alla salvezza, non è il peccato, ma l’abitudine.
Quanto vi è di più contrario alla salvezza, non è il peccato, ma l’abitudine.
Perché si finisce sempre per piacere a chi non ci piace?
Evadere dagli schemi spesso è sinonimo di problemi, ma a volte è l’unico modo per essere se stessi, e liberarsi dai ruoli che la società moderna ci impone di coprire.
Le cose complicate vengono scartate come in un processo di selezione naturale, così come le persone. Si tende a scegliere quelle semplice, pacate, che non creano problemi, che non hanno crisi esistenziali né crolli emotivi, le si sceglie convinti di poter viaggiare poi in un fiume di tranquillità.Per questo delle persone difficili ci si dimentica, le si accantona, si tende ad evitarle così da non sentirsi troppo pressati dalla loro presenza.Ed io ho saltato questa fase della selezione naturale. Come per un difetto genetico, come se ricoperta da una coltre di ghiaccio tanto spessa da non permettermi di guardare oltre o di riprendere calore, io cado in errore.Cerco l’errore, la difficoltà, la strada in salita, il sasso nella scarpa, gli occhi gonfi ed il cuore impazzito. Mi emoziono quando non devo, piango mentre tutti sorridono, sorrido tra i fiumi di lacrime. Io mi nutro degli scarti di chi seleziona per un’evoluzione perfetta della specie. Cerco negli angoli, nel buoi dei disastri. Cerco i fallimenti, gli sconfitti, i ritirati.Cerco chi mi somiglia. Cerco il mio errore perfetto.
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di…
Abitudine non lo può essere… l’infinito immenso creato dal noi.
Amo le cose belle e anche le brutte perché, una volta che sono passate, hanno reso bella me dentro.