Maria Caterina Vicino – Abitudine
L’abitudine a fare ricorso a segni di identificazione esteriori, piuttosto che alla conoscenza effettiva della persona, pervade ogni contesto sociale.
L’abitudine a fare ricorso a segni di identificazione esteriori, piuttosto che alla conoscenza effettiva della persona, pervade ogni contesto sociale.
Rido… rido perché penso a tanta gente che rivela la sua tristezza non facendo nulla per cambiare la situazione, pur sapendo che tutto dipende da noi stessi. Rido perché ciò che fa star bene nel malessere (all’apparenza) è l’immobilità. Ma a lungo andare saremo tutti deteriorati dalla stabilità emotiva e saremo cadaveri che camminano in un mondo costruito dall’artificialità e dalla superficialità.
Ci perdiamo in troppe cose, ricerchiamo le condizioni migliori e così lasciamo andare gli attimi ma tali condizioni sono solo delle idee, dei desideri, non esistono per lo più. Esiste la vita, tutto il resto è un mero conformismo che incatena l’anima.
Ti chiameranno “stronza”, dicendoti “mi hai deluso”, ma non ho mai sentito qualcuno che mi abbia detto “scusami se ti ho delusa”.
Se non vuoi essere tracciato (come la massa) devi alterare le tue abitudini d’uso in modo che non ci siano pattern riconducibili a te.
È stato piacevole parlarti, ho bisogno di parlarti più spesso, altrimente se non lo faccio…
Io non sono come quei divani comodi, io sono come quella sedia che ti piace ma all’inizio la trovi scomoda, ma poi non ne vuoi altre.