Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Angelo
Non occorre dover passare la porta del Paradiso per poter incontrare un angelo.
Non occorre dover passare la porta del Paradiso per poter incontrare un angelo.
L’Amore vero non pretende, dona!
Ognuno di noi porta con sé un’energia che può essere positiva o negativa, e questa forza entra in contatto con quella delle persone che ci stanno vicino. Più un posto è affollato, quindi, più gli angeli saranno presenti in gran numero.
Dicono che riesco a vedere oltre, io non lo so se è vero ma questo dono me lo hanno attribuito in tanti anche qui, e non ho mai invaso la vita di nessuno il mio compagno l’ho trovato così parlando, parlando, scherzando e ridendo ma anche accarezzando il suo cuore devastato senza chiedere mai niente, senza mai giudicare chi gli aveva fatto tanto male.
E lentamente il vento mi risveglia, e il tuo spiegar d’ali già mi commuove, soavi, sublimi sono i tuoi passi per te che cammini in un pavimento di rose e narcisi, sembran dei girasoli oppur noi somigliam loro? Non v’è risposta e tu non mi rispondi dolce angelo che a volte mi confondi… eppur potresti accoccolarti a me una volta ancora… e riscoprir con me la dolce aurora.
Dannato è l’angelo mioChe tenta di volare,mai vi riesce,dolorosamente cade.L’angelo mio è condannato ad avere le ali.
Si dice che gli angeli più belli siano in cielo, ma io so che non è esattamente così. Ci sono persone che hanno avuto quella rara fortuna di poterne godere ancor prima di raggiungere il cielo. Di poter avere il privilegio di incontrare uno di questi angeli qui, sulla terra. Io sono una di quelle poche persone fortunate… quell’angelo sei tu che senza chiedere nulla non lasci la mia mano e mi permetti a me e mia figlia di restare a galla in questo mare chiamato “mondo”.