Antonio Papi – Anima
Quando l’anima non è felice è gli manca la luce dell’amore, piange, perché in quella mancanza c’è la frustrazione del corpo, che non vede, né sente, il suono delicato dello spirito.
Quando l’anima non è felice è gli manca la luce dell’amore, piange, perché in quella mancanza c’è la frustrazione del corpo, che non vede, né sente, il suono delicato dello spirito.
Dio ha creato l’invidia per mettere alla prova la tua umiltà.
L’anima deve scegliersi le fogne adatte per liberarsi dei propri escrementi. Questa funzione viene assolta da persone, conoscenti, professioni, la madre patria, il mondo, o infine, per i veri arroganti (intendo i nostri moderni pessimisti), dal Buon Dio.
È una cosa meravigliosa la ricerca di se stessi. Ed il ritrovamento della propria anima.
Denudando la mente vieni a contatto con le tue debolezze. Nasconderle non basta a tenerle sopite. Basta poco per farle riemergere a galla.
Ogni persona è una porta. Uno squarcio stupendo da aprire su un mondo sempre nuovo.
Alla fine a cosa serve continuare a scrivere in un mondo dove la gente vuol sentire sempre belle parole, essere consolata, senza che quest’ultima smuova un dito o getti un granellino in oceano a cosa serve. La gente ha deciso; ha scelto l’apparenza e questa apparenza fa soffrire e alla fine non serve neanche lamentarsi. A certa gente dico: tenetevi l’apparenza e crescete.