Antonio Papi – Anima
Il linguaggio dell’anima è la sensibilità.
Il linguaggio dell’anima è la sensibilità.
Al giorno d’oggi per dire “ti amo” è sufficiente che gli ormoni dicono di sì, anche se l’anima dice il contrario.
La vita è anche fatta di momenti e situazioni negative, ed io so che sulle mie spalle c’è gente che vuole il mio male, lo brama, lo cerca, lo desidera, è più loro cercano la mia sventura più divento forte con me stesso, la consapevolezza è un latte materno che nutre ti da forza, che va oltre ogni ragione e realtà.
Alla fine a cosa serve continuare a scrivere in un mondo dove la gente vuol sentire sempre belle parole, essere consolata, senza che quest’ultima smuova un dito o getti un granellino in oceano a cosa serve. La gente ha deciso; ha scelto l’apparenza e questa apparenza fa soffrire e alla fine non serve neanche lamentarsi. A certa gente dico: tenetevi l’apparenza e crescete.
Se non ti prendi cura della tua anima, il corpo si ribella.
Non erano gli altri che non capivano, ero io che non parlavo la loro lingua. Parlavano di guerra, di potere, di denaro. Io parlavo d’amore, di gioia, di Dio.
Il mare delle sensazioni è come un’onda che lieve sulla battigia lascia il biancore della schiuma dei ricordi.