Dante Gabriele Rossetti – Anima
Sebbene la tua anima navighi per leghe e ancora leghe, pure, oltre quelle leghe, c’è ancora il mare.
Sebbene la tua anima navighi per leghe e ancora leghe, pure, oltre quelle leghe, c’è ancora il mare.
Sono in pochi a guardare l’oltre della sensibilità dell’anima!
Che silenzio, che pace, che notte silenziosamente stupenda per perdersi in te, per ritrovarsi in te e nell’immensità del cielo, in un letto di stelle reciprocamente farsi un dono d’amore! A volte l’amore ha bisogno di silenzi!
Lo sguardo mostra al mondo la bellezza della nostra anima.
Entrare in contatto con l’anima è compito assai arduo; se vi si riesce, però, si ha una chance di guardarsi dentro per tentare di rimediare all’irrimediabile cercando di interrogarsi sul proprio vissuto portando alla luce l’inettitudine e la sudditanza psicologica dell’uomo di fronte al potere e al materialismo imperante.
Il rispetto ed il legame che si instaura tra due individui continua per tutta la vita, viaggiando nell’etere si ricongiungono con la fine di tutto.
Le nostre anime amavano danzare tra il bilico di chi si sente vivo e di chi si sente pazzo. Ci trovavamo in bilico difronte ad ogni cosa, in bilico tra il pericolo e la paura, tra la felicità e l’illusione, tra un parco colmo di Fiori e un deserto senza sabbia, tra la rabbia e la confusione, tra il sonno e la stanchezza, tra la certezza e la possibilità, tra le note di un motivo triste e quelle di un motivo sereno, tra la malinconia e il rumore dei ricordi, tra noi e il resto del pianeta.