Marco Alberici – Antichi aforismi
Non può essere che una timida ignoranza, o una interessata adulazione, che qualifichi per eroe un conquistatore, il quale sacrifichi all’ambizion propria i più rispettabili diritti dell’umanità.
Non può essere che una timida ignoranza, o una interessata adulazione, che qualifichi per eroe un conquistatore, il quale sacrifichi all’ambizion propria i più rispettabili diritti dell’umanità.
Che Menfi cessi di vantare i barbari miracoli delle sue piramidi, che cessino di essere vantate le meraviglie di Babilonia; tutto deve annichilirsi davanti all’opera immensa dell’anfiteatro dei Cesari, e tutte le voci della celebrità devono unirsi per lodare questo monumento.
La necessità avvilisce, come la ricchezza insuperbisce, umilia l’uomo dabbene, fa un birbante del cattivo.
La finzione più pericolosa all’avversario è il finger l’altro d’essere ingannato da lui.
I nomi sono convenzioni degli uomini, eppure il nome è una parte dell’uomo e dell’onore.
Che cosa è il vino?Egli è la morte della memoria e il veleno dell’uomo, per cui si corrumpe l’età, e si perde il fiore della bellezza.
L’uomo ozioso è un’infelice, cui aggrava il peso della propria esistenza, e che non avendo in che distrarsi, sente al vivo i più piccoli mali che l’accompagnano.