Jessica Mastroianni – Arte
Il passato è Musa!
Il passato è Musa!
Se si parla di pittura sono d’obbligo Magritte, Permeke e, subordinatamente, Topor. Da evitare Picasso, e persino Pollok, forse anche Rauschenberg e Wahrol. Ammessi invece Kandinsky e Klee; semmai un patetico ricordo di Cy Twombly del periodo romano. Ottimo è, per l’Ottocento, confessare un debole per De Nittis e Boldini, persino per Michetti, e ovviamente per Fattori. Si va sempre bene ora con Boccioni, Balla, il primo Carrà. Fra gli scultori, con Moore non si sbaglia mai; glissare su Manzù e semmai ostentare una qualche nostalgia per Medardo Rosso. Se si parla di musica, evitare gli ovvi entusiasmi per Bach, Beethoven, Mozart; Debussy è sempre ottimamente quotato. Con Mahler si va sul sicuro. Ma Schonberg, la dodecafonia, e persino Nono sono argomenti rischiosi, meglio evitare. Ora si è invece tranquilli con Respighi. All’ovvio Verdi è sempre preferibile Donizetti, se non addirittura Puccini. Con Rossini non si sbaglia mai.
Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere.
L’arte appartiene a tutti, non è un privilegio di pochi eletti. Siamo tutti fatti d’arte.
Ci sono artisti che spillano essenze dal bello, su bicchieri colmi d’arte inventano spettacoli da servire a chi vive volutamente con anima arsa. Ci sono artisti che ogni sera danno una ragione a quella sete, per gli occhi dei clienti così diversi, per quell’applauso senza buio.
Arte è sinonimo di amore.
È necessario guardare, sentire, vedere, ascoltare, lèggere, reinterpretando. Tutto può essere ricreato e nascere di nuova bellezza per l’infinito.