Giulia Carcasi – Acqua
Essere pioggia non è facile. Devi concederti solo alle terre che hanno bisogno di te, altrimenti allaghi.
Essere pioggia non è facile. Devi concederti solo alle terre che hanno bisogno di te, altrimenti allaghi.
Che sia sporca o sia pulita, dove c’è acqua c’è anche vita!
L’acqua sui tetti riempie i vuoti della notte, e il buio non fa più paura.
Le venne in mente, senza alcun motivo particolare, un versetto delle Scritture: Prima di togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo prossimo, occupati della trave che sta nel tuo. Ci pensò su. Pagliuzza? Trave? Quell’immagine specifica le aveva sempre dato da pensare. Che tipo di trave? O di raggio? Perché in inglese, la stessa parola, beam, voleva dire anche raggio. Raggio di sole? Raggio di luna? O trave del tetto? E poi c’erano i raggi dei lampi magnetici e i volti raggianti.
Fantasia… galleggiamo in un lago, in un mare, in un oceano di fantasia… la realtà? La terra ferma!
Non potrai mai apprezzare il beneficio dell’acqua se non hai mai sofferto la sete…
Il mondo è strano: si allarga, si ristringe e poi si riallarga e tu non puoi mai essere sicuro di riuscire a starci bene dentro. Ma quando riesci a stare dentro, devi rubare tutta la vita che puoi. E metterne un po’ da parte, che magari, un giorno, quando avrai bisogno di ricordi, ti servirà quella manciata di vita e ti farà piacere ritrovarti un po’ di sabbia nei capelli. E ti metterai li ad accarezzare il tuo cuore e a lasciarlo parlare.