Franco Paolucci – Cielo
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Tornò a guardare il cielo stellato, con lo spicchio di luna crescente – la sua preferita – che inondava di luce soave il luogo in cui si era trovata. Fu allora che ricomparve la sensazione che l’Infinito e l’Eternità procedessero tenendosi per mano, e che bastasse contemplare uno di essi – magari l’Universo senza limiti – per notare la presenza dell’altro: il tempo che non finisce mai, che non passa, che permane nel presente, dove sono custoditi i segreti della vita.
Contemplo il cielo, perché questa triste aria, velata di nebbia sottile? Perché il sole inchina…
Guardo sempre la linea dell’orizzonte perché il sole non tramonta mai senza una promessa!
Non ti soffermare troppo su una idea irrealizzabile; corri il rischio di trasformarla in realtà…
C’è chi pretende di accumulare tesori in cielo con la spazzatura in casa.
Sembra che l’amore, quel sentimento che ha la vorticosità di un soffio caldo solare, necessiti, su questo pianeta, della temporalità della carne e della sua fragilità per potersi ben manifestare. Rischia però di mutarsi facilmente in odio e in un tormento a causa della sua caducità, qualora non adeguatamente ricambiato. Ma l’essere vivente che sa veramente amare è un autosufficiente capace di erogare tanto amore quanto ne serva per sé e per il resto del mondo, soddisfacendosi del dono ricevuto di saper intensamente amare.