Antonio Pellegrino – Cielo
Affacciandomi alla finestra, il cielo è sfumato sul grigiastro mette un po’ di malinconia, ma il ticchettio della sottile pioggia, suona la fantastica melodia di una bellissima giornata d’inverno.
Affacciandomi alla finestra, il cielo è sfumato sul grigiastro mette un po’ di malinconia, ma il ticchettio della sottile pioggia, suona la fantastica melodia di una bellissima giornata d’inverno.
È proprio una strana primavera, questa. Il sole si fa vedere in tutto il suo splendore per poi nascondersi nel suo guscio.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu…
Guardo il cielo e le sue innumerevoli sfumature dell’azzurro; riesco a toccarne un lembo e fra i pensieri miei ne rimane un po’ come dipinto da una mano invisibile.
Il tramonto ammazza il sole, lasciandolo morire in una pozza di sangue, ma la notte…
Il cielo ci racconta molte cose, se impariamo a conoscerlo.
Non deve pretendere da me la salvezza dalle Sue azioni: la natura sarebbe imprecisa. Deve chiedere a suo Figlio, il Messia. Non può invertire natura e competenze come se il sostegno l’equilibrio di un universo fosse uno scambio di figurine. Ha sbagliato gioco.