Angela Platano – Abbandonare
Non ti ho lasciato, tu sì.
Non ti ho lasciato, tu sì.
A volte pensi di dover gettare “qualcosa” solo perché la guardi da un’angolazione sbagliata, in fretta, con poca luce.
È divertente osservare come, a seconda della convenienza o meno, certe manifestazioni di disgusto vengono scambiate per manifestazioni di elogio e amore o amor perduto. Non si può far cancellare la memoria da macellai pazzi e poi pretendere un’altra volta nella storia, di ottenere i risultati sperati. Ci sarà sempre quell’incomodo, quella spina nel fianco, quel dolore soffocato, nelle pieghe del regno ora eterno, che ogni tanto scuoterà menti e coscienze, sulla via della vita. Non è amore, non è odio, è qualcosa che segue una Legge a parte, è qualcosa che purtroppo non si impara, si vive e basta o si muore e basta, i messaggi subliminali del rifiuto (buttalo via, ma è da non sottovalutare) sono manifestazioni di schifo e non di amore o amor perduto. Se si vuole cancellare un ricordo, non vale il principio dell’osmosi psichica per cui cerchi di far tabula rasa all’altro, a cui non interessi, per dimenticare tu, peggiori solo la situazione e ne crei molte altre di riflesso che possono diventare ingestibili.
Potrai sostituire me, ma non potrai sostituire i ricordi con me. Farai finta di niente, ma dentro te ripenserai a quello che hai lasciato.
Provo come una sensazione di abbandono: abbandono al lento scorrere della vita, alle sensazioni, alle…
Certo ora non sono il primo dei tuoi pensieri ma credo che ora non sono neanche più nei successivi. Prima era semplice essere la ragione di una tua lacrima, ora sono solo il pensiero di un altro numero in rubrica se potessi aver scelto avrei preferito la morte all’essere dimenticato.
Chi ti vuole diverso, non ti vuole affatto.