Anna Maria D’Alò – Comportamento
Non si finisce mai di morire e non si inizia mai a vivere se crediamo meno a noi stessi e più agli altri.
Non si finisce mai di morire e non si inizia mai a vivere se crediamo meno a noi stessi e più agli altri.
Quando la mente seduce, riesce ad essere più sensuale di un corpo.
Ho smesso di regalare il mio tempo a chi il suo lo ha sempre tenuto per se. Ho smesso di esserci per chi non c’è mai stato per me. Ho smesso di essere coglione e di trascurare me stesso per chi invece mette sempre se stesso al primo posto.
Teologi e confessori insegnano il distinguo fra peccato ed errore: nel primo caso c’è dolo, ossia una coscienza deliberata e un’intenzionalità consapevole di “cadere in tentazione” compiendo un male ch’eppure la propria etica sa riconoscere, mentre nel secondo caso non c’è dolo bensì l’incappare in sbagli dovuti alla perlustrazione di territori morali nuovi, tanto vergini quanto ancora non sminati; è l’inevitabile rischio dell’avanguardia, della ricerca, della sperimentazione inedite. Ma nell’esistenzialismo si dà anche una terza alternativa: è indimostrabile che la realtà sia come la Settimana Enigmistica, che pubblica solo problemi già risolti in partenza. La vita vera potrebbe non ammettere alcuna risposta significativa e decisiva, il che ci condanna al fallimento a prescindere dal dolo o meno, dalla cattiva o buona volontà.
L’ignorante è colui che critica senza aver capito nulla.
L’apprendimento può essere limitante: meglio sapremo fare una cosa e con più fatica impareremo a riprodurla in modi differenti.
Ciò che pensi di vedere diventa per te reale, fino a quando non cambi punto…