Elena Ruggiero – Abbandonare
Quando arriverà il giorno in cui troverò papà vicino al mio letto che mi dice “sta tranquilla tesoro, era solo un brutto sogno. Ora è tutto finito”? Quando…?Forse mai… ecco quando.
Quando arriverà il giorno in cui troverò papà vicino al mio letto che mi dice “sta tranquilla tesoro, era solo un brutto sogno. Ora è tutto finito”? Quando…?Forse mai… ecco quando.
Il buio, il vuoto, il nulla: sono metafore di una dimensione ancestrale in cui la vita si ri-partorisce. Se si accoglie il vuoto che gli abbandoni ci portano, gli addii sono fonte di progresso, di rinascita, di nuove occasioni di vita. Se resistiamo, se rimpiangiamo, ci tormenteremo per anni. Sì, bisogna toccare il fondo per ritornare a vivere.
Niente è peggio di niente.
Ci sono cose che non ci lasciano soli neanche quando son lontane o non abbiamo…
A volte ti ritrovi a dare senso a qualcosa che mai ne avrà.
Provo come una sensazione di abbandono: abbandono al lento scorrere della vita, alle sensazioni, alle piccole manie della gente. Come se nulla più importasse o fosse rilevante, mi trascino da una parte all’altra della città. Eppure ci deve essere qualcosa che importa veramente, in fondo, che ci fa galleggiare nella consapevolezza che qualcosa di importante, nella nostra vita, lo abbiamo realizzato e che, in fondo, siamo solo in un momento di stallo, in attesa che le acque ci smuovano.
Quando ti avvicini al mondo, ti allontani dalle stelle.