Jean-Paul Malfatti – Abitudine
Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
Ormai tutto è abitudinario: non permettiamo però che la nostra vita divenga un’abitudine a cui tutti sono assuefatti.
Ognuno di noi ha un piccolo mondo solo suo. Un mondino di sogni e fantasie dentro se stesso, in cui l’impossibile diventa possibile o perlomeno probabile. Un immaginario spazio intimo e privato senza il quale la nostra esistenza sulla Terra sarebbe insostenibile.
Il problema nasce quando uno si sente bene da ubriaco e un pezzo di merda…
Aveva, come altre persone, l’abitudine di sorridere esageratamente quando voleva trattenere il pianto.
Non ho avuto mai paura del cambiamento, mi ha sempre spaventato l’abitudine.
Un ateo por scelta e non per nascita può smettere di credere in Dio, ma…